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FURTI IDENTITA
05.12.2013

FURTI IDENTITA'

La nuova moda? Il furto di identità A Modena è boom di truffati!
Gazzetta di Modena del 5 dicembre 2013

Le frodi creditizie mettono Modena al primo posto: i malviventi comprano auto e si fanno dare prestiti con documenti falsi
Si chiamano frodi creditizie. Più semplicemente note come truffe finalizzate ad impossessarsi di beni o somme di denaro attraverso il furto di identità. Tizio che dice di chiamarsi Caio, fornisce un documento falso e con generalità che non gli appartengono finisce per farsi concedere un finanziamento da una banca o meglio ancora acquista una moto rateizzando l’investimento. E non appena entra in possesso di ciò che gli serve, improvvisamente si volatilizza e sparisce. C’è chi lo fa anche in modo sistematico, studiando sempre nuovi “alias” per continuare truffe e frodi.
In Italia sta diventando un vero fenomeno, i casi sono in aumento e le frodi non sentono la crisi: in Emilia Romagna quasi 500 casi nel primo semestre 2013, 484 per la precisione di cui 102 nella sola Modena. E la nostra provincia, se rapportata al numero di abitanti, è la prima della regione, davanti anche a Bologna che conta 108 casi.
 
L’INCIDENZA
Nel complesso si cade facilmente vittima di frode creditizia tramite furto d'identità per molteplici ragioni, innanzi tutto a causa della grande facilità con la quale i criminali riescono ad accedere a informazioni personali e riservate altrui attraverso documenti cartacei o in formato digitale, anche in virtù della scarsa conoscenza dei rischi da parte dei cittadini, con la conseguente ridotta tendenza a tutelarsi adeguatamente adottando comportamenti virtuosi e sistemi di protezione realmente efficaci. 
A questo si aggiungono le oggettive difficoltà da parte degli istituti di credito e, soprattutto, degli esercizi commerciali nel verificare la reale veridicità dei dati presentati al momento della richiesta di un finanziamento. 
Entrando nel dettaglio delle singole forme tecniche, su base nazionale i prestiti finalizzati continuano a fare la parte del leone, con un'incidenza dell'80,2% sul totale dei casi. In questa poco invidiabile classifica seguono i prestiti personali, con una quota pari al 10,4%, e le frodi sulle carte di credito, con il 7,2%.
 
I CASI
Il fenomeno del furto di identità sta assumendo proporzioni significative anche per quanto riguarda le frodi perpetrate su cambiali e assegni. I casi riguardano in particolare l'utilizzo di carnet di assegni rubati o smarriti ed emessi falsificando la firma del titolare e sostituendosi ad esso. Sono però tutt'altro che isolati anche i casi in cui viene aperto un conto corrente a nome di un'altra persona per poi emettere assegni a suo nome. In entrambi i casi l'assegno viene inevitabilmente protestato e a pagarne le conseguenze è l'ignara vittima del furto di identità. 
Nel 95% dei casi gli effetti protestati sono risultati essere assegni, per il restante 5% si trattava di cambiali.
 
GLI IMPORTI
Per quanto riguarda le fasce d'importo, rispetto al passato emerge una crescita delle frodi di importo superiore ai 10.000 euro (+19,7% rispetto al I semestre 2012). In ogni caso, la fascia al di sotto dei 1.500 euro si conferma quella più soggetta ai casi di frode, con circa il 38% del totale dei casi. 
 
«Alla luce delle ultime rilevazioni non può che destare preoccupazione il fatto che ancora una volta siano proprio i giovani, che almeno teoricamente dovrebbero avere una maggiore consapevolezza verso questa tipologia di fenomeni, a risultare le vittime più frequenti di frodi creditizie perpetrate attraverso un furto di identità - commenta Beatrice Rubini, direttore della linea Mistercredit di Crif - Spesso sono però proprio gli under 30 a sottovalutare i rischi ai quali si espongono ad esempio pubblicando i propri dati personali sul web, in particolare sui social network, fornendo così ai frodatori un facile accesso alle informazioni utilizzate per richiedere finanziamenti fraudolenti. E anche da parte degli istituti di credito si sta alzando il livello di attenzione».
 
Gazzetta di Modena 5 Dicembre 2013
Davide Berti 
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